venerdì 27 novembre 2015

Motogiro nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini

Percorrere gli Appennini in moto, con paesaggi e panorami per molti sconosciuti, ma di una valenza unica. Posto tra le Marche e l'Umbria, il Parco Nazionale dei Sibillini, ed il Piano Grande di Castelluccio, un altopiano fiorito tra le montagne.
Partendo da San Benedetto del Tronto, si percorre la superstrada della Valle del Tronto fino ad Ascoli Piceno. Città incantevole e ricca di storia ed arte medievale, dove la Piazza del Popolo è il simbolo per antonomasia della città. 
Si prosegue risalendo la Valle del Tronto, da qui la strada diventa più articolata di curve e strettoie, circondata dai boschi.

Dopo Arquata, un bellissimo borgo termale, si segue la strada per il Passo delle Forche Canapine (m 1519) e si va verso Castelluccio, seguendo una bella strada che si inerpica con ampi tornanti sulla montagna sino al passo che immette nell'ampia conca del Piano Grande, uno dei più bei altopiani degli Appennini, che d'estate diventa un caleidoscopio di colori, dovuto alle fioriture di papaveri, fiordalisi e grano.
Da notare sul versante sinistro del Piano Grande una macchia boscosa a forma dell'Italia.   
Si prosegue quindi per il passo della Forca di Presta (m 1540), meta ideale per i praticanti di deltaplano e parapendio.

Proseguendo per questo itinerario si giungerà alle località di Montemonaco, Montefortino e Amandola, un caratteristico borgo medievale. 
Ci troviamo adesso nel bel mezzo delle colline marchigiane, una goduria per tutti coloro che amano percorrere strade panoramiche e divertenti con la propria amata moto. Adesso potrete percorrere la strada della Val d'Aso, per arrivare fino a Pedaso, oppure fare un bel...dietrofront!



martedì 10 novembre 2015

Itinerari in moto: Tour Parco Nazionale d'Abruzzo

Un tour nel Parco Nazionale più antico d’Italia, la sua storia inizia dal 1872, quando venne istituita una riserva di caccia per preservare le specie animali quali il camoscio e l’orso marsicano. Nel gennaio del 1923, dopo varie vicissitudini politiche e, soprattutto, la prima guerra mondiale, lo Stato istituì con un decreto legge il Parco Nazionale d'Abruzzo, con un territorio di 18.000 ettari, che ben presto fu esteso a 30.000.
     Oggi il Parco Nazionale d'Abruzzo è meta di visita di circa due milioni di turisti italiani e stranieri. Il Parco Nazionale d'Abruzzo, con i suoi 50.000 ettari (oltre a 80.000 ettari di Area Contigua esterna), è situato nel cuore dell'Appennino centrale, a cavallo tra Abruzzo, Lazio e Molise e a uguale distanza tanto dal mare Adriatico che dal Tirreno.
     Interessa tre province (L'Aquila, Frosinone e Isernia ) e venticinque comuni, e comprende cinque zone geografiche ben distinte: l'Alto Sangro, la Marsica Fucense e la Valle Peligna in Abruzzo; la Val di Comino nel Lazio; le Mainarde in Molise.
L’itinerario parte da Sulmona, facilmente raggiungibile in autostrada sia da chi proviene dalla costa adriatica che da quella tirrenica. Per arrivare a Sulmona via autostrada bisogna uscire al casello di Pratola Peligna per chi proviene da Pescara o a Cocullo per chi proviene da Roma. 
 
Tour in moto nel Parco Nazionale d'Abruzzo
Sulmona, patria dei confetti, meriterebbe una visita solo per questo motivo. Sono tante le aziende che fabbricano questo dolce, simbolo per antonomasia di lieti eventi, tradizione risalente all’antica Roma. 

Da Sulmona si torna indietro per imboccare la S.S. 17 in direzione Pettorano sul Gizio e poi per Roccaraso per un totale di circa 50 km.
La strada si presenta molto scorrevole e veloce, dato che in realtà è quasi una superstrada. Attenzione però a non farvi prendere la mano dall’ebrezza della velocità, dato che potreste avere particolari incontri “ravvicinati” con autovelox o pattuglie. 
In questo tratto di strada, si arriverà sul Piano delle Cinquemiglia, un lastrone di strada diritto e costeggiato da alberi e da una valle che è stata protagonista scenografica di moltissimi film western.


     Roccaraso è il centro turistico invernale più importante dell’Italia centro-meridionale, con impianti sciistici e piste di tutti i tipi, luogo che ha ospitato diversi campionati di sci alpino. La strada prosegue in direzione Castel di Sangro e successivamente per la S.S. 83 in direzione di Alfedena, l’ingresso del Parco Nazionale d’Abruzzo. Notate bene, per ingresso non voglio dire che c’è un cancello con un tizio che vi chiede soldi, ma che si entra in questo territorio di 50.000 ettari.
Incontri ravvicinati
Da qui il paesaggio inizia a mutare gradatamente: attraversando i paesi di Alfedena, Barrea, Villetta Barrea e Opi, vi immergerete nella vera natura e cultura di questa zona. 

Panorama Lago di Barrea
Da Barrea si scende per una strada panoramica in direzione di Villetta Barrea e da qui si può ammirare il panorama incantevole del lago omonimo. Vi consiglio di fare una bella sosta, scattando qualche foto e magari ristorandovi in qualche localino, oppure per acquistare un bel pezzo di formaggio della zona.
Lungo la S.S. 83 si prosegue alla volta di Pescasseroli, dove potrete fermarvi nella zona di Opi per visitare la Riserva Integrale della Camosciara, all'interno della quale si trova la Cascata delle Ninfe.

Questa zona è percorribile solo a piedi e per fare una bella visita sono necessarie almeno 3 ore. Giunti a Pescasseroli, il centro più importante del Parco, fate il pieno di benzina e, se avete la voglia di qualche curva, di qualche piega siete solo a pochi chilometri da una strada che di emozioni ve ne darà tantissime. Uscite da Pescasseroli e proseguite per circa 5 km. in direzione di Pescina. Svoltate al bivio per Bisegna-Ortona dei Marsi.

Qui inizia una strada provinciale lunga circa 16 km. circondata dal bosco da entrambi i lati della strada. Il traffico è veramente scarso, però non abbiate la convinzione di essere soli! Sempre prudenza. Questa strada per me è fantastica, dato che ti permette di piegare per decine di curve attraverso un bosco incontaminato, una galleria verde!

Dopo questa guida emozionante potrete eventualmente concedervi una sosta a San Sebastiano per ricaricare le batterie e successivamente proseguire per circa 20 km alla volta di Pescina da dove potrete imboccare l’autostrada A25.

giovedì 5 novembre 2015

Consigli su come mantenere in efficienza la batteria della moto

Carica batteria moto CTEK
CTEK XS 0.8




Oggi vorremmo parlarti di un tema che si propone ogni anno per noi motociclisti, ovvero come evitare che la batteria della nostra moto si scarichi durante i mesi di poco utilizzo o di totale inattività.

Lasciare la batteria della moto collegata significherà che, molto probabilmente, dopo qualche mese di  inattività, la batteria darà segnali di sofferenza all'avvio, in molti casi non darà nessun segnale. Questo perchè la batteria ha dei processi di dispersione anche tenendo la moto ferma. A nulla vale pensare che la batteria sia stata acquistata da pochi mesi, il processo di scaricamento è uguale per tutte le batterie.

Una delle soluzioni maggiormente adottate è quella di staccare la batteria e magari di riporla al riparo dall'umidità. In questo caso è comunque opportuno metterla sotto carica almeno una volta al mese.
Un'altra soluzione adottata frequentemente è quella di accendere la moto una volta tanto (diciamo un mese), e tenerla accesa per una decina di minuti. In questo caso la batteria caricherà un minimo, perchè comunque ci sarebbe bisogno di tenere la moto su di giri, almeno 2500 giri, per consentire alla batteria di ricaricarsi. Se sei tra queli che adottano questo accorgimento, inserisci una notifica sul tuo telefono a scadenza mensile, perchè è quasi certo che non sempre te lo ricorderai.

La soluzione migliore potrebbe essere quella di dotarsi di un mantenitore di carica, che può essere costantemente collegato alla batteria e procede automaticamente al controllo ed alla ricarica quando necessario.
Di seguito proponiamo due prodotti della CTEK, marchio riconosciuto come tra i migliori in commercio. Oltre che per il mantenimento di carica, i prodotti che ti proponiamo possono essere utilizzati anche per la carica stessa. In pratica, se hai una batteria nuova di pacca, potrai usare CTEK anche per la sua prima messa in carica, con un risultato sicuro al 100%. 
Con una minima spesa avrai quindi la certezza che la tua batteria rimanga in efficienza, senza il rischio di doverla sostituire, e penserai solamente alla prossima giornata in sella al tuo destriero.


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CTEK XS 0.8
CTEK XS 3.3